L’evento Mastercard Innovation Forum 2022 - Together Towards Tomorrow
22 giugno 2022 | Di Giuliana AbbateSi consolida la transizione digitale in Italia per imprese e esercenti, considerata come elemento fondamentale per lo sviluppo del business
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Una nuova ricerca Mastercard evidenzia come per il 75% di chi fa business in Italia la digitalizzazione rappresenti un elemento positivo; tra questi, il 44.7% valuta molto positivamente il proprio livello di digitalizzazione, considerandolo uno strumento importante per il business
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Il digital swift, accelerato dalla pandemia, si consolida in tutta Italia con un risultato rilevante per il Sud (per il 64% delle imprese e per circa il 40% degli esercenti intervistati)
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Nel futuro dell’innovazione dei pagamenti imprese e esercenti vedono con interesse a nuove tecnologie: la blockchain (quasi 75%), seguita da cybersecurity (circa 70%), analisi dei dati (circa 63%), seguiti da metaverso e criptovalute (entrambi circa 60%).
Milano, 22 giugno 2022 – Il digital swift, accelerato dalla pandemia di Covid-19, è un passaggio che si è consolidato in Italia e l’innovazione nel mondo dei pagamenti è percepita come un elemento di successo da parte di imprese ed esercenti, con interesse e curiosità verso gli strumenti di pagamento del futuro. Questo è quanto emerge dai risultati della ricerca “Together Towards Tomorrow: sfide e opportunità della digitalizzazione per i business”, realizzata in collaborazione con AstraRicerche, e presentata in occasione del Mastercard Innovation Forum 2022, l’evento annuale dedicato al futuro dei pagamenti. La ricerca ha infatti indagato il rapporto di imprese ed esercenti italiani con digitalizzazione e innovazione, approfondendo il loro punto di vista sui sistemi di pagamento attuali e futuri, alimentati da tecnologie sempre più all’avanguardia. L’indagine ha coinvolto un panel di 806 responsabili aziendali (grandi, medie e piccole) ed esercenti italiani a maggio 2022.
Digitalizzazione e innovazione: il punto di vista delle imprese ed esercenti in Italia
Secondo la ricerca per il 75% di chi fa business in Italia, la digitalizzazione rappresenta un elemento positivo. Nel dettaglio, quasi la metà (44.7%) delle imprese e degli esercenti intervistati valuta molto positivamente il proprio livello di digitalizzazione, il 30.7% ne ha una considerazione buona mentre solo il 24.7% riconosce di dover migliorare questo ambito.
La digitalizzazione è più intensa presso le aziende (53% vs 36% degli esercizi), soprattutto quelle grandi (67% vs 43% delle piccole), nel settore terziario (62% vs il 39% del secondario), e presso gli esercizi medi e grandi (47% vs il 31% dei piccoli). Il digital swift interessa l’intera penisola: si distingue positivamente il Sud Italia (64%), che supera Nord Est (43%), Centro (49%) e Nord Ovest (54%) per le aziende, mentre per gli esercenti Nord Ovest e Sud si eguagliano (40% vs 39%) a seguire Nord Est (33%) e Centro (29%).
Tra i fattori trainanti dell’accelerazione digitale dal punto di vista di imprese ed esercenti un ruolo importante è ricoperto dall’ecommerce, con ben il 76.2% che lo considera uno strumento particolarmente rilevante per il proprio business. Dai dati emerge che il 37.5% delle imprese dichiara di vendere i propri prodotti (beni o servizi) tramite piattaforme proprietarie o marketplace di terzi, con picchi presso le aziende del terziario (40%), con prevalenza delle imprese più grandi (49%) e delle imprese del Sud Italia (45%).
“Negli ultimi anni in Italia la digitalizzazione ha cambiato radicalmente l’esperienza dei consumatori. La ricerca presentata fa emergere che questo fattore sta avendo un ruolo determinante anche per imprese ed esercenti, che hanno già colto i vantaggi per il loro business grazie ad e-commerce e pagamenti digitali. Tutti segnali positivi che confermano che l’accelerazione del digitale nel nostro Paese si è consolidata e siamo nella direzione giusta per realizzare gli obiettivi del PNRR.” dichiara Michele Centemero, Country Manager Italia di Mastercard.
Focus sugli strumenti di pagamento
I risultati della ricerca riportano percezioni molto diverse dei mezzi di pagamento, evidenziando un profilo particolarmente positivo per le carte di pagamento che eguagliano e talvolta superano il contante: per le imprese infatti l’utilizzo di carte di pagamento (46%) ha superato il contante (che è utilizzato dal 38%), tendenza opposta per gli esercenti, il 74% dei quali utilizza il contante vs il 70% dei pagamenti con carte.
Le carte di pagamento sono percepite come comode (45.7%) e rapide (35.2%) e la loro diffusione è considerata alla stregua del contante in Italia (51.0% vs 52.0%). Rispetto alle carte tradizionali, le carte contactless registrano percezioni ancor più positive in termini di comodità (49.2%), ottimizzazione dei tempi di pagamento (49.1%) e igienicità (50.3%); positivi anche gli aspetti di diffusione in Italia (41.5%) e sicurezza (36.9%);
I contanti primeggiano per la percezione di gratuità (56.2%) e diffusione (52.0%), ma non eccedono positivamente in comodità (36.5% vs 49.2% per le carte contactless), sicurezza (33.8%) e igiene (9.4% vs 50.3% per le contactless), aspetto quest’ultimo divenuto ancor più importante per effetto della pandemia e rimasto al centro dell’attenzione.
I pagamenti tramite smartphone sono utilizzati dal 44.3% degli esercenti e dal 22.3% delle imprese; considerati ancora poco diffusi in Italia (23.3%) e non particolarmente sicuri (28.6%), emerge però una buona considerazione in termini di velocità (39.2%) e igiene (46.0%). I pagamenti tramite wearable devices sono utilizzati ancora poco nel mondo dei business, con il 21.4% degli esercenti e dal 7.9% delle aziende che dichiarano di utilizzarlo. Sono però percepiti positivamente in termini di igiene (40.6%) e ottimizzazione dei tempi (35.0%) e comodità (29.3%).
Per quanto riguarda i pagamenti commerciali e aziendali, la ricerca evidenzia che il pagamento con carta presso il punto vendita (negozi/magazzini) con loro fornitori, è conosciuto da quasi 9 intervistati su 10 (85%), di cui il 66% ne ha una buona conoscenza; seguono i pagamenti con carte sui siti web dei fornitori (84%), i pagamenti tramite carte virtuali (80%), infine i pagamenti tramite tokenizzazione di una carta aziendale (abbonamenti, digital advertising, marketplace aziendale) al 74%.
Cosa ci riserva il futuro fra blockchain, metaverso, criptovalute, analisi dei dati e cybersecurity
Il nostro mondo cambierà ulteriormente grazie a nuove tecnologie e alla loro applicazione al mondo del business e dei rapporti tra aziende e consumatori. Aziende ed esercizi italiani quanto sono pronti a questa trasformazione?
Proponendo cinque aree d’indagine (blockchain, metaverso, criptovalute, analisi dei dati, cybersecurity), la ricerca rivela che la conoscenza qualificata su questi temi è molto variabile.
La blockchain viene percepita delle aziende come interessante (il 74.4% vorrebbe saperne di più, il 73.3% ritiene che aiuterà le big companies, il 54.9% che sarà utile a esercenti e negozianti) ma si evidenzia la necessità di creare conoscenza, rafforzando l’education sul tema. Considerata una svolta perché decentralizzata, la blockchain è ritenuta sicura in merito alla protezione dei dati dal 64.6% mentre poco più della metà (51.2%) ritiene che sia una tecnologia ancora ‘giovane’, non testata a fondo e quindi parzialmente imprevedibile.
Per quanto riguarda il metaverso, oggi viene percepito dal 42.1% delle imprese italiane come una tecnologia che porterà benessere e crescita economica, ma nella mente degli intervistati è in bilico tra l’essere solo gaming per il cittadino-consumatore (46.4%) e l’essere una vera opportunità di business (52.7%). Decisamente positive le percezioni rispetto all’impatto di questa tecnologia nelle relazioni tra individui e culture diverse, con percentuali maggiori per i soggetti intervistati under 35: il metaverso si rivela infatti uno strumento che unirà le persone di tutte le parti del mondo (58% campione complessivo vs 64% under 35), diventando il centro delle vite di moltissimi cittadini in futuro (57.7% vs 66% under 35).
Le criptovalute vengono percepite come uno strumento non particolarmente chiaro (il 57% afferma che sono troppo numerose) ed i dati evidenziano la necessità di chiarire la distinzione tra stabili e non stabili: queste ultime registrano infatti una conoscenza qualificata al 43.4%, percentuale nettamente inferiore per quelle stabili (34.6%). Per entrambe, i giovani under 35 dimostrano una maggiore conoscenza: 56% (non stabili) e 45% (stabili).
L’analisi dei dati è considerata un investimento che si ripaga grazie a risparmi o aumento del volume di business (61.7%); imprese ed esercizi lo ritengono uno strumento utile ad evitare minacce per le aziende (62.3%) e secondo il 61.5% serve personale competente si rivela necessario per gestirla.
Il 69.8% è incuriosito dalla cybersecurity e vorrebbe saperne di più; considerevole è il suo ruolo per evitare potenziali danni in azienda (77.2%), mentre secondo il 73.4% l’area è complessa e richiede personale qualificato.
Mentre quando si parla di cybersecurity sono elevate le indicazioni relative all’utilità per ogni tipo di attori (grandi imprese, PMI, esercizi/negozi, la Pubblica Amministrazione, il cittadino-consumatore), risultati differenti si rilevano nelle altre aree: l’analisi dei dati è ritenuta molto più utile per le grandi aziende (78.9%) e, più moderatamente, per le PMI e la PA rispetto a quanto non possa essere utile per gli esercenti; metaverso e criptovalute sono ritenute a vantaggio delle grandi aziende (metaverso al 65% e criptovalute al 61%) e meno delle piccole e medie (44% per entrambe) o degli esercizi (40.0% per entrambe); la blockchain invece viene percepita come utile per le grandi imprese (73%), meno per le medie e piccole (59%), ancor meno per gli esercizi (55%).
Imprese ed esercenti: prospettive per il futuro da 3 a 10 anni
Il punto di vista degli intervistati sulle prospettive del futuro apre scenari interessanti: da qui a 3 anni gli intervistati, con una percentuale maggiore per le imprese, considerano positivamente l’impatto della cybersecurity e dell’analisi dei dati, e le aspettative positive per tutte le tecnologie aumentano nella prospettiva da qui a 10 anni: il 70.7% considera la cybersecurity un futuro alleato, così come l’analisi dei dati per il 66.9%, la blockchain per il 56.2%, le crypto e il metaverso per circa la metà degli intervistati.
In conclusione, interesse e curiosità orientano lo sguardo di aziende ed esercenti italiani verso i nuovi mezzi di pagamento: in questa fase di transizione, education e conoscenza delle nuove tecnologie si rivelano cruciali per indirizzare positivamente i comportamenti del futuro.
Contatti
Nota metodologica
806 interviste on line (Computer Aided Web Interviewing - CAWI) svolte a maggio 2022 a responsabili di aziende (settore secondario e terziario) ed esercizi pubblici/commerciali in Italia, con quote sulla tipologia di attore economico, la dimensione, l'area geografica.
Mastercard
Mastercard (NYSE: MA), www.mastercard.com
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